«La caratteristica del giovane è sognare grandi cose, cercare orizzonti ampi, osare di più… voler dare il meglio di sé per costruire qualcosa di migliore» (CV 15).

I giovani (19-30 anni) sono come tesori in vasi di creta, portatori di originalità e di bellezza in una realtà poliedrica (stimoli diversi: sentimenti, emozioni, relazioni, mondo virtuale e digitale, ecc.). Hanno bisogno di luoghi, tempi, momenti da vivere per scoprire la propria potenzialità, esprimerla al meglio e condividerla con i propri coetanei.

Le esperienze che vengono proposte vogliono offrire percorsi con prospettive e caratteristiche diverse, per dare la possibilità ad ogni giovane di trovare il proprio percorso, adatto al momento che sta vivendo.

«Tu sì che vali!» è un percorso di 8 incontri per giovani dai 19 ai 30 anni.
Da ottobre a maggio gli incontri si alterneranno tra esperienze online e in presenza.

ESPERIENZE DI VITA – “ONORA IL TUO LIMITE”

Appena letto il titolo dato a questo incontro di tre giorni, dal 12 al 14 gennaio, a Castelletto, ci siamo trovate tutte un po’ destabilizzate. Conoscendo lo stile degli incontri di questo cammino e consce del periodo già denso che stiamo vivendo a causa dello studio, questo tema sembrava troppo impegnativo da affrontare. Cosa vuol dire onorare un limite? Ce lo siamo chiesto, in questo tempo lontane dalla quotidianità e dalla frenesia che caratterizza i nostri giorni.
Siamo soliti pensare al limite come ad un qualcosa che ci blocca, che deve essere superato e nascosto, perché in fondo i limiti ci fanno paura e, di primo impatto, li vediamo in modo negativo. Quindi pensare di onorarli sembra quasi un ossimoro, eppure siamo riuscite assieme a comprendere la bellezza delle cose finite, di ciò che perfetto non è.
In questo sono stati preziosi gli incontri che abbiamo avuto occasione di fare, soprattutto con alcune delle suore che risiedono in infermeria. Nelle loro parole e nei loro sguardi abbiamo trovato dolcezza, umiltà e pace; dai loro sorrisi è emersa la serenità di una vita vissuta appieno, tra corsie di reparti, aule scolastiche o in missione. Una vita fatta anche di difficoltà e momenti di prova in cui hanno dovuto trovare la forza di confrontarsi con fragilità e fatiche, imparando ad accoglierle e abbracciarle.
Allora ci chiediamo: stiamo parlando davvero di un limite o di un’occasione che ha permesso a loro di essere come sono oggi?
Questi giorni ci hanno insegnato che nella vita bisogna riconoscersi imperfetti, imparare a conoscere i nostri limiti e le nostre paure dandogli un nome, per poterli accogliere e accettare; che bisogna farsi piccoli e avere il coraggio di fidarsi, affidarsi e chiedere aiuto nei momenti bui, perché da soli ce la si fa per un po’ ma poi si crolla.
Siamo partite dalla frenesia dello studio e abbiamo trovato un tempo e uno spazio di sosta, per ascoltare preziose testimonianze, noi stesse e il Signore.
Inizialmente non volevamo venire e, alla fine, non saremmo più andate via.
Siamo tornate con una consapevolezza diversa, con molti spunti su cui riflettere e con una prospettiva che ci permette di affrontare più serenamente e in modo più vero quello che ci è dato di vivere.
Portiamo nel cuore le parole sentite e i volti incontrati, e siamo grate per questa possibilità che abbiamo avuto.

Gruppo “Giovani universitarie” di Padova